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ALI DI CARTA

Diego Marino, Ennio Paolo Pellegrini

- Donne di Diego Marino
- Eliotiano Divertissement di Ennio Paolo Pellegrini
- Il tram di Diego Marino


Donne


Donne: bruciate o fucilate, al più impiccate / la sofistica contro le donne 

Don Johnny è un prete, un uomo di chiesa. Don Johnny ama il vino e il buon  cibo, ama riposare dalle quattordici alle diciassette, leggere un bel libro e il  Corano. Questo perché Don Johnny è un uomo di ampie vedute e di grande  cultura. Don Johnny ama la Chiesa, ma non solo quella cattolica come non solo  quella cristiana. Don Johnny ama la Chiesa come istituzione e odia, ancor più  dell’ateismo, la mancanza di questa o di un organo che regoli e comprimi la  religiosità delle persone. Ho detto persone ma forse ho sbagliato, perché Don  Johnny odia le donne e pensa che andrebbero tutte bruciate o fucilate, al più  impiccate. Don Johnny odia le donne perché le reputa frivole, e prive di  religiosità. 

Quest’odio per le donne da parte di un uomo di ampie vedute e di grande  cultura, io non me lo so spiegare, ma forse, essendo tanto acculturato, avrà le  sue ragioni. Non saprei. So invece che un giorno, Don Johnny incontrò una suora  sua coetanea. Don Johnny, che ancora non si chiamava Don Johnny, la guardò, e  rimase a guardarla per qualche minuto, poi si girò e se ne andò. Fu da quel  momento che Don Johnny diventò un uomo di ampie vedute e di grande cultura,  e iniziò a maturare la sua solida opinione sulla frivolezza e sulla mancanza di  religiosità femminile, oltre ad iniziare a pensare a come tutte le donne  andrebbero bruciate o fucilate, al più impiccate. 

Don Johnny ora porta avanti le sue opinioni e inizia a ragionare su come l’uomo  potrebbe vivere senza la donna. La soluzione ancora non è stata raggiunta, ma  ciò conterà poco, finché tutte le donne non saranno bruciate o fucilate, al più  impiccate. 


Diego Marino



ELIOTIANO DIVERTISSEMENT


Città allucinata, 

dove parlando si parlarono senza parlarsi. 

Scusi, dov’è Stazione Termini, chiese, 

rispose, oltre una fila di morti, 

e cosa c’è là, chiese, 

rispose, è la landa dei morti 

dove Settembre porta amnesie e Ottobre 

e anime morte con camicie strette, 

evaporanti nell’odore di nero 

e di fritto, proprio come lei, 

lo Stregone abita sotto i portici 

nascosto fra carne e cartone, 

la Pifferaia di Fuoco va veloce 

borghese 

passandogli larga e non capisce, 

il Piccione è un uccello silenzioso 

come il Mercante, sono entrambi morti 

assieme naturalmente ai primi due, 

e come ci si arriva, chiese, 

rispose, oh, dipende dove parte, 

se di qua segua la fila di morti 

se invece di là segua la fila di morti, 

e ci va spesso, chiese, 

rispose, oh, soltanto a morire 

con barba e valigia e occhiali da cieco 

sa, ci tengo i miei appunti 

e fallisco da quattromila anni, 

la invidio tanto, sa, lei che è morto, 

e io sarei quindi morto, chiese, 

rispose, i morti non domandano 

e non sorridono nelle scatole verdi, 

poi se ne vanno come l’Aprile 

che scioglie il secco di Marzo, 

lei non domanda, chiede, né sorride 

distrutto da ogni cosa, 

e questo la rende un morto, badi, 

non un nato  che può anche morire 

un nato morto. 

ARRIVEDERLA 

è stato un piacere parlare con lei 

ARRIVEDERLA 

non poteva ahimé farmi compagnia 

                            dato ch’è morto  

ARRIVEDERLA 

mi creda, vivere è folle, la invidio. 


Ennio Paolo Pellegrini


Il tram


Oggi ho preso il tram.

Prendo il tram ogni mattina, per andare 

lì, dove devo andare 

che è diverso ogni mattina 

il lì dico 

che non si sa il perché ma è perché e basta. 

E mi sono messo a fantasticaboleggiare con i più assurdi pensieri astrofilosofispaziogeografici. Solo per ritrovarmi sempre 

lì, dove devo andare. 

Ogni mattina prendo il tram 

ma mai era capitato 

quel che oggi mi è capitato. 

Oggi ho preso il tram 

e sul tram un essere, di che genere non saprei, 

ha fatto boom, a qualche metro da me. 

Proprio quell'attimo, quella linea sottile 

tra il verde della vita 

e il buio della morte, 

che ti fa vacillare e dire 

"basta col tram". 

 

Diego Marino


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