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HISTORICA

- Ed Gein, il macellaio di Plainfield di Elisa Sardella

Ed Gein, il Macellaio di Plainfield

Quando una persona decide di cucirsi un abito, si reca in un negozio, acquista le stoffe e produce il proprio lavoro. Stessa cosa faceva Ed Gein, con una piccola differenza però: egli al posto delle stoffe, selezionava pelle umana.Ed Gein nacque il 27 Agosto del 1906 in una città del Wisconsin. Egli non ebbe un’infanzia semplice. Suo padre, infatti, era spesso violento a causa dei problemi con l’alcool e sua madre era una fervente luterana che passava la maggior parte del suo tempo a leggere ai figli passi del Vecchio Testamento, che nella maggior parte dei casi parlavano di morte e del Giudizio Universale.Abitava con la sua famiglia in una fattoria completamente isolata dal mondo esterno. Usciva soltanto per andare a scuola. Sua madre riteneva questa pratica necessaria per la sua educazione, in quanto lo allontanava da ogni tipo di “male”. Come se non bastasse, appena Ed provava a farsi qualche amico, poi veniva brutalmente punito. Negli anni seguenti, la famiglia di Ed si sgretolò molto rapidamente. Nel 1940 morì suo padre per problemi al cuore causati dall’alcolismo. Successivamente morirono entrambi i fratelli a causa di un grave incidente che avvenne all’interno della fattoria. In seguito a queste disgrazie, la madre Augusta fu colpita da un ictus semi-paralizzante che costrinse il figlio ad occuparsi di lei a tempo pieno. Nonostante ciò, Augusta morì nel 1945, a causa di un altro ictus.Da quel momento in poi, la salute mentale di Ed cominciò a peggiorare di giorno in giorno. Iniziò a frequentare i cimiteri per profanare le tombe, scegliendo specificatamente quelle di donne morte che potevano ricordargli la madre. Nel mentre conduceva una carriera criminale pluriomicida, ma nessuno sembrava accorgersi di nulla. I ritrovamenti più macabri vennero fatti all’interno della sua abitazione. Gli agenti che vi fecero irruzione probabilmente si trovarono davanti il peggior spettacolo che avessero mai visto. Nello specifico vennero rinvenuti: svariate ossa umane, un cestino per la carta in pelle umana, coprisedie in pelle umana, teschi utilizzati come oggetti d’arredamento o ciotole, teschi femminili con la calotta recisa, un corsetto ricavato dal dorso di una donna, maschere in pelle umana, una maschera ricavata dal corpo di Mary Hogan (conservata in un sacchetto di carta), il Teschio di Mary Hogan (conservato in una scatola), l’intera testa di Bernice Worden (conservata in un sacco di iuta), il cuore di Bernice Worden (conservato in una busta di plastica davanti alla stufa), nove vulve (conservate in una scatola da scarpe), il vestito di una giovane donna, una cintura fatta di capezzoli femminili, quattro nasi, due paia di labbra, un paralume in pelle umana e unghie provenienti da dita femminili.Gein confessò di avere dissotterrato una donna di mezza età sepolta, che somigliava molto a sua madre, di averne portato il cadavere a casa e di averne lavorato la pelle per farne manufatti. Fece quaranta visite notturne al cimitero, dichiarando di essere, durante ogni visita, in uno stato confusionale e violò circa diciotto tombe. Disse di essere tornato in sé durante trenta visite, all'incirca, e di aver dunque lasciato le tombe in perfetto ordine prima di ritornare a casa a mani vuote. Si pensa che Gein sperimentasse anche una forma di necrofilia, provando piacere sessuale alla vista dei cadaveri mutilati, ma negò sempre di aver avuto rapporti coi suddetti corpi, perché avevano un cattivo odore. Confessò che dopo la morte della madre aveva avuto il desiderio di cambiare sesso: secondo molti aveva creato il suo "abito da donna" per poter assumere le sembianze della madre.Ed Gein fu giudicato come mentalmente instabile e incapace di poter partecipare al processo, per questo fu portato in un ospedale nel Wisconsin. La sua vita terminò il 26 Luglio del 1984, a causa di un’insufficienza respiratoria, in seguito ad un cancro, nell’ospedale statale di Mendota.Ed Gein è passato alla storia per essere il più disturbato, il più eccentrico, il più macabro tra tanti serial killer, ed è proprio il suo “non avere freni”, che lo ha reso un vero e proprio mostro agli occhi di tutti.


Elisa Sardella

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